Si chiama Jaggi Vasudev ma tutti lo conoscono come Sadhguru, è un mistico e uno yogi indiano, infatti ha fondato la Isha Foundation, un’organizzazione no profit che offre programmi yoga per il mondo: India ovvio, ma anche Stati Uniti, Canada, Libano, Singapore, Uganda, Malaysa, Nepal e Australia.

Sadhguru lo ascoltano, lo ascoltano in molti, anche le Nazione Unite per il Consiglio sociale e economico, perché l’opera di questo mistico è, al contrario di come si pensi, “pratica”.

Non è un caso, credo, che anche lo yoga è una PRATICA.

Ma è pur sempre un guru e il suo grado di misticismo, saggezza e spiritualità è palpabile quando si è a contatto con le sue parole, con il suo sguardo, per dirla in modo banale con la sua ENERGIA.

Per spiegare cosa fa questo uomo oggi, dobbiamo partire da ieri: è nato nel 1957 a Mysore, nell’India sud-occidentale, Jaggi o Jagadish per esteso è il più piccolo di quattro fratelli, due maschi e due femmine.

Suo  padre, il dottor Vasudev, è un oftalmologo che lavora per le ferrovie indiane, sua madre si chiama Susheela e oltre al fatto che tirasse su quattro figli, non si sa molto di lei ma a questo siamo abituate giusto?

Sadhguru a 12 anni fa una conoscenza che sarà uno spartiacque nella sua vita, incontra un maestro – dal nome impronunciabile quindi non ve lo scrivo neanche – che gli insegna ‘lo yoga’ e questa pratica se la porterà dietro per tutta la vita.

Il guru stesso affermò anni dopo: “Senza interrompere nemmeno un giorno, questa semplice pratica yoga che mi fu insegnato di mantenere, mi portò in seguito ad una conoscenza più profonda.”

Si laurea all’università di Mysore in letteratura inglese, siamo negli anni 70 e Jaggi si appassiona ai viaggi e alle motociclette, direte: “Insolito!”

Un particolare non da poco se pensate che quest’anno Sadhguru ha compiuto in motocicletta 30.000km all’età di 65 anni!

Il motivo? Fare il giro del mondo passando anche per l’Europa e l’Italia, per sensibilizzare i popoli e i loro governi per la sua campagna Save Soil “Salva il suolo”.

Ciò che ci appassiona, come andare in moto ad esempio, può essere un mezzo per creare qualcosa di bello e grande o solo un’ossessione materialista, dipende da noi cosa ce ne facciamo delle cose.

Una volta ho sentito dire a Sadhguru che niente è un passatempo perché non è il tempo che passa ma siamo noi che passiamo, a me ha toccato molto, ho sentito una potenza esortativa a usare il mio tempo – che non è affatto infinito – come un dono prezioso, da apprezzare ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni istante.

La vita è un privilegio, segnatelo!

Sin dall’inizio però vi ho detto che Sadhguru è un uomo pratico e infatti nei suoi viaggi di gioventù dopo la laurea, girando l’India in motocicletta, aprì diverse imprese di successo come una fattoria di pollame, una fornace e un’impresa edile.

All’età di 25 anni però succede qualcosa nella vita di Jaggi, guidò fino a Chamundi Hill, si sedette su una roccia e ebbe un’esperienza mistica: era a soli 13 km da dove era nato ma questo bastò a cambiargli la vita.

Riporto le sue parole perché non ne esistono di migliori per spiegarvelo: “Fino a quel momento della mia vita, ho sempre pensato: ‘questo sono io’ e che qualcun altro è qualcos’altro. Ma per la prima volta non sapevo più cosa fosse ‘me’ e cosa non lo fosse. Ad un tratto, ciò che io ero era semplicemente ovunque. La stessa roccia su cui ero seduto, l’aria che respiravo, la stessa atmosfera intorno a me: ero appena esploso in ogni cosa. Il che suona come un’assoluta follia. Pensai che questa esperienza fosse durata dai dieci ai quindici minuti, ma, dopo essere tornato alla mia normale consapevolezza, ero stato seduto lì per quattro ore e mezza, pienamente cosciente, con occhi aperti, ma il tempo era semplicemente capovolto”.

Sei settimane dopo lasciò la sua attività a un suo amico e viaggiò, dopo un anno di meditazione e viaggi, scelse di insegnare yoga per condividere ciò che stava imparando dalla vita.

Le lezioni di yoga erano gratuite per tutti così che tutti ne potessero usufruire, si manteneva con quello che il suo amico riusciva a mandargli dall’azienda avicola, se arrivavano offerte dalle lezioni Sadhguru le donava a un’ente di beneficienza locale: così vennero costruite pian piano le classi di yoga della fondazione Isha.

Nel 1999 fece costruire un tempio, il Dhyanalinga, che offre uno spazio meditativo che non implica alcun sistema di fede o credenza, chiunque può entrare e sedere, meditare se vuole, riflettere, pregare o semplicemente respirare e stare in silenzio.

Nel frattempo si sposa ma  il 23 gennaio del 1997 sua moglie muore, più tardi nel 2003 uscì il suo libro “Mystic Musings” lui sosterrà che Viji , sua moglie,  prese Mahasamadhi  che tradotto sarebbe “lasciare volontariamente il proprio corpo per fondersi con il divino”.

Per dovere di cronaca è necessario dire che il quotidiano New Indian Express ha riferito nel 1997 che è stato presentato un caso contro Sadhguru accusandolo di aver causato la morte di sua moglie.

Pochi mesi dopo la morte di Viji, suo padre ha fatto denuncia alla polizia di essere sospettoso della morte di sua figlia, affermando che avrebbe potuto essere assassinata.

Il sospetto si basava sul fatto che la sua richiesta di vedere il cadavere di sua figlia non era stata concessa da Sadhguru poiché cremata immediatamente invece di seppellirla, e in secondo luogo, che nel loro paese, nessuno cremava qualcuno che avesse raggiunto Mahasamadhi.

Tuttavia, otto mesi dopo, un rapporto riportava che il caso era stato chiuso a seguito di un’indagine della polizia, che non aveva riscontrato alcun illecito e aveva concluso che non vi erano motivi per ulteriori indagini.

Con Viji hanno dato alla luce una figlia, Radhe Jaggi, lei è una ballerina e coreografa e non so come abbia fatto da adolescente a ingannare suo padre per qualche licenza stupidamente giovanile!

Nel 2017 Sadhguru riceve dal suo paese Il Padma Vibushan che è la seconda più alta onorificenza civile indiana.

Jaggi Vasudev è l’autore di diversi libri, compreso Inner Engineering: A Yogi’s Guide to Joy, il quale entrò nel Washington Post e nella lista best seller del New York Times in varie categorie.

La rivista Huffington Post descrive i suoi libri come “pieni di strumenti pratici per iniziare il viaggio della trasformazione di se stessi”.

Uno dei suoi corsi si chiama INGEGNERIA INTERIORE – ve l’ho detto che è un guru pratico – e per spiegarvi di che si tratta chiudo con le sue parole che per me sono state una fonte di trasformazione:

“Così come esiste una scienza e una tecnologia per creare benessere esterno, esiste tutta una dimensione di scienza e tecnologia per il benessere interiore.”
Sadhguru

“Vedo cose faccio gente” è la mia nuova rubrica, trovi un nuovo racconto alla settimana sul mio blog e arricchito di aneddoti e della presenza ingombrante e spassosa di Luca Bussoletti in radio.

La puoi ascoltare il sabato dalle 20:00 alle 22:00 su Radio Cusano Campus.

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