Gli occhiali, soprattutto quelli spessi, sono da sempre oggetto di scherno.

I fondi di bottiglia hanno permesso a generazioni di talpe di poter vedere, scusate mi sono trasformata in una bulla, sarà che da un occhio ci vedo addirittura di più!

La mia è tutta invidia, non scherzo, quando ero piccola finsi di non vederci per trascinare mia madre da un oculista, si il mio sogno era portare gli occhiali da vista, strana perversione! L’oculista fu onesto e disse a mia madre che stavo mentendo spudoratamente, il dottore disse che non ne avevo bisogno e come un terapeuta disse a mia madre che, se proprio ci tenevo, mi potevano preparare degli occhiali dalle lenti finte, così fu!

Gli occhiali da vista, diciamolo, conferiscono personalità, fanno intellettuale e si, alle volte anche un po’ nerd, chi è che non ha mai avuto una volta nella sua vita un debole per un nerd con la camicia a quadri e i pantaloni color senape a vita alta e quel mocassino che uno non direbbe mai possa essere minimamente eccitante e invece!

Se siete dei veri fan come me avete capito di chi parliamo oggi!

Torniamo per un attimo all’oggetto in discussione: gli occhiali. Sin dall’antichità Seneca, Nerone e Plinio Il Vecchio sembrano aver fatto uso di vetri o smeraldi in grado di ingrandire la visuale.

I primi documenti sicuramente veri e ancora esistenti intorno all’invenzione degli occhiali, sono localizzabili in Veneto, a Treviso, all’interno della Sala del Capitolo del convento domenicano della chiesa di San Nicolò, a partire dal dipinto del cardinale Ugone di Provenza,  eseguito da Tommaso da Modena, siamo nel 1352. Questo affresco è una delle prime testimonianze dell’uso degli occhiali.

Tutto questo cappello per avere il pretesto di parlare del mio nerd preferito: Woody Allen.

Ve lo dico già: ho letto la sua autobiografia e l’ho trovata uno dei testi più esilaranti della mia vita, si intitola “A proposito di niente” e vi giuro che Woody non mi paga per questa spudorata pubblicità, tanto meno mi ha invitata nel suo super appartamento di Manhattan.

Woody Allen o all’anagrafe Allan Stewart Konigsberg è un regista, sceneggiatore, attore comico e alle volte malinconico ma soprattutto è newyorkese.

La psicanalisi è stata una compagna fedele, mentre le compagne di vita in carne e ossa, ecco li è più un gioco di luci e ombre ma prima di addentrarci nella storia con Mia Farrow di cui si è tanto discusso in talk show, tribunali, documentari e libri, voglio chiarire al cospetto di questa corte che il tribunale ha ritenuto legalmente false le accuse di Dylan, figlia dei due.

Si lo so che non vi ricordate quale è Dylan perché quella famiglia era veramente un casino, figli qua e la adottati per il mondo compresa la famosa Soon Yi, che nel 1992 Mia scoprì essere la nuova fiamma di Woody, immaginiamo tutti quanto si sia incazzata.

Soon Yi era figlia solo di Mia adottata con l’ex marito e compositore Andrè Previn, quindi diciamo che non era parente di Woody. Aveva a mala pena vent’anni all’epoca questo si, e lui ne aveva trentasette di più, assolutamente si, ma nessun incesto è stato commesso aldilà del fatto di innamorarsi di quella che è stata la sua figliastra per un periodo.

Woody Allen si dipinge nei suoi film come un nevrotico con mille fobie, un comico che ha paura del palco, un’amante dedito ma che ha bisogno dei suoi spazi vitali.

Il padre Martin prima fa l’incisore di gioielli presso un orafo, poi il cameriere a Manhattan e infine il tassista, la madre Nettea, per gli amici Netty, è impiegata come contabile in un negozio di fiori ed entrambi provengono da famiglie ebraiche emigrate recentemente dall’Europa.

Vi dice qualcosa ora l’inizio di “Io e Annie”?

Woody nasce da questi due nel 1935 nel Bronx, New York, quando aveva solo 3 anni la madre lo porta al cinema a vedere “Biancaneve e i sette nani” e da quel momento la sala cinematografica diventa il suo posto preferito.

A scuola Woody, nonostante l’alto quoziente intellettivo, non va bene, detesta l’ambiente e si mette continuamente nei guai ma è bravo nei giochi di carte e nei trucchi di magia, si esibisce nelle aule scolastiche.

Nel frattempo comincia a suonare il clarinetto, strumento che lo accompagnerà per tutta la vita come l’amore per il jazz, tanto che suona in diverse orchestrine e nonostante, per sua stessa ammissione, non diventerà mai un grande musicista, continua a farlo perché “Lo fa stare bene”… mi sembra un ottimo motivo per fare una cosa.

Nel 1952, all’età di diciassette anni, assume lo pseudonimo di Woody Allen, in onore del celebre clarinettista jazz Woody Hermann  ma il collegamento fra il suo nome d’arte e il clarinettista viene smentito dallo stesso Allen nella sua autobiografia “A proposito di niente”.

Cambia quindi il suo nome legale da “Allan Stewart Königsberg” a Heywood Allen… è un burlone woody!

Si fa espellere persino dall’Università e dire che i suoi gli avevano permesso di frequentare la New York University dove studiava comunicazione e cinema e sempre in questo periodo si sposa a soli vent’anni con la prima moglie, Harlen, ci sta insieme 6 anni e poi si lasciano rovinosamente, lui la prende in giro nelle sue gag e lei gli chiede un risarcimento danni per diffamazione a lui e alla NBC di un milione di dollari, per aver mandato in onda Woody che la definisce “La terribile signora Allen”.

Lavora per la tv come autore televisivo, lo fa per 10 anni tutto sommato gli fruttava 1700 dollari a settimana e direi non male, poi come cabarettista e poi certo il cinema.

Prima però va ricordata una data è il 1959 e Woody inizia a sentirsi malinconico, qui nasce il suo legame speciale, quello con lo psicanalista.

Arriviamo al 1966 e Allen si risposa, stavolta resiste la metà degli anni, starà con Louise solo 3 anni, lei diventa una doppiatrice di alcuni dei suoi film e co protagonista come in “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere)”.

Qualche anno dopo il divorzio da Louise, grazie alla sua opera teatrale “Provaci ancora, Sam” a Broadway durante le prove conosce Diane Keaton, si ok ok poi diventa un film ma solo perché lo spettacolo fu un grande successo e fece la bellezza di 453 repliche!

Woody e Diane si mettono insieme e lui la definirà sempre anche dopo il matrimonio con Soon Yi “il più grande amore della sua vita”, con lei gira 8 film tra i quali il famoso (e mio preferito) “Io e Annie”.

Woody è dissacrante, perverso, cinico e ironia, una delle sue più celebri frasi è “«Il mio primo film era così brutto che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte.».

Allen e la keaton si lasciano ma restano sempre amici e continueranno anche dopo la separazione a lavorare insieme.

Nel frattempo vince un orso d’argento al Festival di Berlino e 4 premi all’Oscar del 1978 per Io e Annie, miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista… ve l’ho detto che è il mio film preferito? Si l’ho detto!

Arriviamo agli anni 80, Allen incontra Mia Farrow con la quale rimase 12 anni, non si sposarono mai  e convissero solo per brevi periodi.

Nel frattempo Mia, che ha la fissa per le adozioni, prende con se Dylan e Moses che Allen adotterà nel 1991, ebbero anche un figlio biologico, che si fa chiamare Ronan ma all’anagrafe si chiama Satchel e che potrebbe non essere figlio suo perché la Farrow poi dichiarò fosse del suo ex marito, niente meno che Frank Sinatra,  in effetti se guardate la foto di Ronan ci prende più con Sinatra che Woody.

Il 23 dicembre del 1997 Allen si risposa per la terza volta con Soon Yi , lui 57 anni e lei 22 , a Venezia, città che Woody adora insieme a Parigi, ovviamente insieme a New York, ama la città e non la campagna.

Il resto è storia , i film come Basta che funzioni o Midnight in Paris per citarne solo due, sono  roba nuova ma commedie decisamente divertenti.

Ha passato trent’anni dallo psicanalista, un matrimonio riuscito quello si anche se dirà in uno dei suoi film, Anna e le sue sorelle, «E poi Freud – altro grande pessimista! Gesù, sono stato in analisi per anni. Non è successo niente. Il mio analista, per la frustrazione, cambiò attività. Aprì un self-service vegetariano.». Per me questo è Woody.

“Vedo cose faccio gente la puoi ascoltare il sabato dalle 20:00 alle 22:00 su Radio Cusano Campus.

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