La Bibbia è una collezione di testi religiosi considerati sacri da CristianesimoEbraismoSamaritanesimoIslamRastafarianesimo e da altre religioni.

Diversamente dal Tanakh (Bibbia ebraica), il cristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri scritti in seguito al “ministero” di Gesù. La Bibbia cristiana, quindi, risulta suddivisa in: Antico Testamento (o Antica Alleanza), corrispondente alla Bibbia ebraica, e Nuovo Testamento (o Nuova Alleanza), che descrive l’avvento del Messia e le prime fasi della predicazione cristiana.

La parola “Testamento” presa singolarmente significa “patto”, un’espressione utilizzata dai cristiani per indicare i patti stabiliti da Dio con gli uomini per mezzo di Mosè (antico testamento) e poi per mezzo di Gesù (nuovo testamento).

Fine il resto ve lo cercate da soli che stiamo qui una settimana minimo!

“Spesso un fenomeno lo si capisce analizzando il suo opposto e così, ragionando sull’intelligenza artificiale, è utile considerare la stupidità naturale.” Cosi esordisce Vito Mancuso sul suo sito.

Nato il 9 dicembre 1962 a Carate Brianza da genitori siciliani, è dottore in teologia sistematica.

Dopo il liceo classico statale a Desio (Milano), ha iniziato lo studio della teologia nel Seminario arcivescovile di Milano dove al termine del quinquennio ha conseguito il Baccellierato, che oltre a essere una parola difficilissima significa il primo grado accademico in teologia, ed è stato ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Maria Martini all’età di 23 anni e sei mesi.

A distanza di un anno ha chiesto di essere dispensato dalla vita sacerdotale e di dedicarsi solo allo studio della teologia.

 È stato docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, è stato docente di “Storia delle dottrine Teologiche” presso l’Università degli Studi di Padova, ha collaborato con il quotidiano “La Repubblica”. Dal 2022 è editorialista del quotidiano La Stampa. Attualmente insegna al master di Meditazione e neuroscienze dell’Università di Udine.

Vito è un teologo mondano, va in radio e in tv, tra le sue celebri partecipazioni radiofoniche ricordiamo :

Farenheit, GR1, Radio 24 Ore, Radio della Svizzera Italiana, Uomini e Profeti… Per Rai Tre ha inoltre curato nel 2008 cinque puntate della rubrica “Damasco.

Mentre in tv: Che tempo che fa (Fabio Fazio), L’Infedele (Gad Lerner), Le Storie, Quante Storie, Rebus (Corrado Augias, Giorgio Zanchini), Otto e mezzo (Giuliano Ferrara, Lilli Gruber per citarne qualcuno…. Insomma Vito Mancuso è un teologo popolare.

Il suo pensiero è diviso in punti: Nel libro L’anima e il suo destino Vito Mancuso dichiara di non accettare quattro dogmi della dottrina cattolica:

  1. L’origine dell’anima come creata direttamente da Dio al momento del concepimento umano senza nessun concorso dei genitori;
  2. Il peccato originale come stato di inimicizia con Dio nel quale nasce ogni bambino a causa del peccato di Adamo;
  3. La risurrezione dei corpi di carne nel giorno del giudizio universale e la loro sussistenza eterna;
  4. La dannazione eterna dell’Inferno come insuperabile stato in cui arderanno per sempre, irrimediabilmente separate da Dio, prima le anime, poi anche i corpi, dei malvagi.

ANCHE UN PO RIVOLUZIONARIO perchè in ambito etico Mancuso si è più volte dichiarato a favore di: contraccezione, fecondazione assistita, principio di autodeterminazione per il fine vita, donazione alla ricerca delle cellule staminali embrionali derivate da fecondazione assistita e ora crioconservate (stimate in circa trentamila).

I tratti fondamentali del pensiero teologico di Vito Mancuso, presentati qui in forma necessariamente sintetica.

  1. Primato della spiritualità : Il destinatario privilegiato della teologia deve diventare la vita concreta degli uomini, la loro fiducia, la loro speranza, la loro capacità di continuare ad amare.
  • Dio: Non ci sono prima le persone del Padre, del Figlio e dello Spirito come tre persone autonome che solo in seguito si relazionano: pensare così sarebbe triteismo, e non avrebbero torto gli ebrei e i musulmani a rimproverare i cristiani di politeismo. Al contrario il Padre si costituisce come padre solo nella relazione col Figlio, e se non ci fosse il Figlio non potrebbe essere padre. “Dio è amore”, essendo l’amore l’espressione più intensa della relazionalità.
  • Una nuova visione del rapporto Dio-mondo: Non c’è Dio che prima crea l’uomo, poi assiste sorpreso e amareggiato al peccato di Adamo ed Eva, poi elegge un popolo preferendolo a tutti gli altri, poi si incarna in un uomo, poi… È piuttosto il mondo che, creato continuamente dall’unica e incessante azione divina in quanto natura naturans, va prendendo consapevolezza nella mente umana della sua unione con Dio. La logica che guida l’organizzazione progressiva del mondo è il Logos divino, il Verbo come attività continuamente creatrice, sempre all’opera, sempre al lavoro.
  • Cristologia : I titoli di Logos e di Verbo si applicano a Gesù di Nazaret in senso pieno, in quanto in lui l’eterna relazione di Dio col mondo ha avuto la sua massima consapevolezza soggettiva (“io e il Padre siamo una cosa sola”) e la sua massima manifestazione ontologica (nel porre l’amore quale essenza di Dio). La qualifica di Logos e di Verbo, e anche di Cristo, non appartengono però in modo esclusivo a Gesù: vi sono stati altri fenomeni storici nei quali la continua comunicazione di Dio è giunta a prendere coscienza di sé come Logos o Verbo o Cristo. Cristo (in sostanza) è maggiore di Gesù, benché la pienezza del Cristo coincida con la vita umana di Gesù.

Ce ne sarebbero altre ma non affittiamo piu!

Mancuso ha dichiarato di aderire alla fede filosofica dipendente dall’individuo il cui oggetto è una bellezza di triplice forma:

  • bellezza fisica della Natura, originata dal Mondo
  • bellezza morale delle azioni più elevate e delle persone più luminose, originata dall’Umanità
  • bellezza spirituale, originata dall’arte.

Mancuso segue la corrente dell’emergentismo che ha una visione evoluzionista dell’essere, nel senso che intende per evoluzione non solo il processo che riguarda la filogenesi, cioè l’origine delle specie, ma anche quello che riguarda l’ontogenesi, cioè la formazione del singolo individuo in tutte le sue dimensioni, qui e ora.

L’emergentismo ha fiducia nella realtà, crede che essa così come si presenta sia vera e che per capirla non sia necessario smontarla, cosa che può essere utile, ma non è la via per comprenderla nella sua verità ultima che si può cogliere solo nella interezza, integralità, unitarietà.

Molto utile leggere “Il coraggio di essere liberi” dal quale vi leggo un piccolo estratto La vera libertà la troviamo quando abbiamo il coraggio di guardare dentro noi stessi, in momenti di grande solitudine, o in compagnia delle persone che amiamo di più; e in generale tutte le volte che –magari grazie anche a un lavoro nel quale ci riconosciamo e che ci gratifica – riusciamo a esprimerci pienamente e a gettare via la maschera.”

Se vuoi ascoltare tutta la puntata pigia qui.