Il vulcano è una struttura geologica molto complessa, generata all’interno della crosta terrestre dalla risalita, in seguito ad attività eruttiva, di massa rocciosa fusa, il magma, formatasi al di sotto o all’interno della crosta terrestre. Tante sono le tipologie di vulcano ma NON NE PARLEREMO!

4 CURIOSITà SUI VULCANI:

  • –      Ci sono circa un migliaio e mezzo di vulcani attivi sulla Terra, la maggior parte dei quali si trovano sul fondo dei mari e degli oceani.
  • –      Il più pericoloso dei vulcani attivi è El Popo, situato a circa 50 chilometri dalla capitale del Messico e che espelle ogni anno migliaia di tonnellate di cenere e gas caldi nell’atmosfera. (MESSICO AD ALTA TENSIONE!)
  • –      In Islanda, il calore vulcanico viene utilizzato per generare elettricità a basso costo e rispettosa dell’ambiente. (SEMPRE I PRIMI DELLA CLASSE!)
  • –      Un’eruzione vulcanica sufficientemente potente può cambiare il clima del pianeta e causare la vera fine del mondo. Il primo candidato per la distruzione della nostra civiltà: il supervulcano Yellowstone situato negli Stati Uniti. Eruttò per la prima volta circa 2,1 milioni di anni fa e l’ultima circa 640 mila anni fa. Ha eruttato tre volte in totale.

Uno che ci ha costruito una credibilità importante sul vulcano è ALEXANDER VON HUMBOLDT, il protagonista di oggi! 

Ai suoi tempi era una celebrità: oggi pochi ricordano Alexander von Humboldt, il geografo, esploratore e naturalista a cui dobbiamo molte idee della scienza moderna.

Piante, animali, un ghiacciaio in Groenlandia, una catena di montagne in Antartide, perfino un cratere sulla Luna portano il suo nome.

Eppure oggi, a parte gli specialisti o gli appassionati di storia della scienza, pochi ricordano Alexander von Humboldt.

Quasi sconosciuto oggi, ai suoi tempi Humboldt era una celebrità, al punto che i suoi contemporanei lo definirono l’uomo più famoso al mondo dopo Napoleone.

Nacque a Berlino il 14 settembre 1769, in una ricca famiglia aristocratica, e morì nella stessa città, nel 1859.

L’inaugurazione del busto in bronzo che lo ritrae, nel Central Park di New York, dieci anni dopo la sua morte, fu annunciata con affissioni e bandiere per tutta Manhattan, e a presenziare alla cerimonia si affollarono migliaia di persone.

Durante la sua vita, Humboldt ebbe relazioni con i più importanti uomini del suo tempo, da letterati come Goethe al presidente americano Thomas Jefferson.

Ha un grande merito Humboldt : aver intuito e compreso la profonda interconnessione dei sistemi naturali, dal clima alla natura fino alle società umane.

QUANDO SI DICE COME TUTTO CONNESSO, LA COSMESI AD ESEMPIO , HO SENTITO DIRE DA JOVANOTTI NEL SUO DOCUMENTARIO A PUNTATE “ARACATACA” SU RAIPLAY CHE A UN CERTO PUNTO PARLA DI LUI, COSMESI SONO LE COSE DEL COSMO, e pensavamo che truccarsi fosse un artificio!

Una delle imprese di Humboldt rimaste più celebri e quasi leggendarie fu l’ascesa, in compagnia del botanico francese Aimé Bonpland, al vulcano Chimborazo, in Ecuador, ritenuto ai tempi (con i suoi oltre seimila metri) la montagna più alta del mondo. 

Questi due gettarono le basi dell’idea che il principio che dà forma alle diverse comunità di piante e animali alle diverse altitudini e latitudini è il clima, un concetto per niente scontato ai tempi.

La sua celebre frase “tutto è connesso, e nella rete di relazioni che contraddistingue la vita sul pianeta Terra, niente di quello che facciamo rimane senza conseguenze” fu premonitrice del cambiamento climatico.

Pensate che succedeva nell’epoca dell’Antropocene, in cui diventa sempre più inevitabile confrontarci con l’impatto drammatico dell’uomo sull’ambiente e sulla natura.

Il più grande di tutti gli uomini dal diluvio universale”, come lo aveva definito Federico Guglielmo IV re di Prussia, Humboldt era morto 10 anni prima all’età di 89 anni, dopo una vita avventurosa dedita alla conoscenza e alla divulgazione.

Eppure sua madre aveva previsto per lui una vita diversa. Rimasta vedova nel 1778, Marie Elisabeth, figlia di un ricco industriale, desiderava che i figli, Wilhelm, il maggiore, e Alexander, diventassero funzionari statali.

Furono seguiti privatamente dai migliori precettori in circolazione imbevuti di idee illuministe.

A differenza del fratello, un ragazzo diligente e studioso, Alexander si sentiva a proprio agio solo in mezzo alla natura.

Oggi, però, è un eroe dimenticato. Resiste solo il suo nome: ovunque nel mondo gli sono state dedicate piazze, strade, fiumi, parchi, piante, animali, montagne, laghi ma tu prova a chiedere a qualcuno chi fosse e sfido che lo sappiano.

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