Si chiamano Bud Spencer Blues Explosion (BSBE), sono due ragazzi romani ed il loro nome celebra il gemellaggio tra Italia e America: Adriano Viterbini, chitarra e voce (con quelle sei corde compie imprese eroiche) e Cesare Petulicchio (una forza della natura con la sua batteria).

Il loro primo lavoro Happy risale ormai al 2007, un EP autoprodotto con il quale vincono il primo premio come miglior band all’Heineken Jamin Festival di Mestre che li fa volare dritti dritti all’Open’er Festival in Polonia.
Un anno dopo iniziano la registrazione del nuovo disco che si intitola Bud Spencer Blues Explosion, prodotto dall’etichetta romana Yorpikus e distribuito online.

Il nuovo lavoro li porta in giro per tutto l’inverno del 2008, viaggiano per tutta Italia con oltre quaranta date.
Il 2009 rappresenta il punto di svolta: l’ultimo progetto viene distribuito da Audioglobe in tutti i negozi di dischi e la consacrazione al Concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni, aggiudicandosi anche il premio S.I.A.E. in virtù della grande energia sprigionata sul palco unita all’originalità e freschezza della proposta artistica.
Scendono dal palco del Primo Maggio e salgono su un aereo, direzione U.S.A. È il loro primo tour oltreoceano, e il loro diario americano viene raccontato da Repubblica XL.
Tornati in madre patria un po’ tutti hanno cercato di strappare un’intervista ai BSBE e anche noi, finalmente, abbiamo l’onore di averli ospiti su Enquire!

Ok, rompiamo il ghiaccio con una domanda di rito: dove e come vi siete conosciuti?
Adriano: Ci siamo conosciuti tra il 2002 ed il 2003 tramite il giro dei gruppi romani. Solo nel 2007 abbiamo cominciato a suonare insieme, mossi dalla stessa passione per la libertà musicale, il grunge, il blues e le improvvisazioni ad occhi chiusi.

Ho letto in una delle vostre tante interviste che la formazione a due è assolutamente voluta, vi ispirate in particolar modo ai Black Keys ed il live a tu per tu vi permette di improvvisare con molta facilità: quanto vi divertite voi due insieme?
Cesare: Davvero tanto!! I nostri non sono i soliti concerti, li viviamo come vere e proprie esperienze. Chiudiamo gli occhi e ci lasciamo andare. Forse è proprio questo quello che mi è mancato terribilmente in questi 5 mesi di pausa dai live.

Il vostro sound è pieno di influenze, basta ascoltare Voodoo Chile per capire che non siete due sprovveduti. Tre nomi a testa del panorama musicale internazionale che non possono assolutamente mancare nella vostra playlist personale.
Adriano: Chris Whitley, Ry Cooder e Elliott Smith.
Cesare: NIN, Beatles, Mars Volta, ma anche tanti altri.

La cover di Hey boy Hey girl targata BSBE, per usare gergo giovanile, spacca! Perché due rockettari come voi scelgono un caposaldo della musica elettronica dei nostri tempi come quello dei Chemical Brothers?
Cesare: Sinceramente non avevamo programmato nulla. È uscita fuori in una delle nostre prime prove. Ci ha divertito, ed eccola lì.

Sono in molti a tessere le vostre lodi: “…sono modernissimi senza bisogno di sembrarlo” o “Prima o poi riceveranno la meritata consacrazione a livello internazionale… Nel frattempo sono l’orgoglio di Mamma Roma”. Che effetto vi fa?
Adriano: Tutto ciò è fonte di immensa gratificazione, in virtù di tutto il lavoro svolto per anni, cercando il nostro spazio nel panorama musicale.

Il progetto Bertallot Saturnino Blues Explosion è veramente intrigante. Sembra una riunione di condominio tra quattro menti dedite alla musica e “Daft Punk is playing at my house” ha un sound scintillante: vi ho appena paragonato ad un diamante, cosa avete da dichiarare?!
Cesare: Dichiariamo che ci siamo divertiti un sacco con loro. Per noi le collaborazioni sono sempre state importantissime e averlo fatto con due grandi come loro ci ha reso davvero felici.

Come è stato ritrovarsi a fare un tour negli USA? Vi siete sentiti, almeno per un attimo, i ragazzi di campagna divenuti improvvisamente Rock Star?
Adriano: Suonare in America è stato il sogno che si realizza, ci siamo divertiti troppo! Abbiamo suonato a N.Y , Seattle, Mississippi ed è stato fondamentale il confronto con gli americani. Abbiamo conosciuto musicisti eccezionali ed abbiamo cercati di imparare il più possibile.

Vi chiamano il Power duo romano, indubbiamente il rock ed il blues sono le vostre prime donne , in termini musicali si intende!
Cesare: Bhe forse a molti facciamo pensare a gruppi come Hendrix Experience o Cream per l’attitudine al blues e per le improvvisazioni nei pezzi. Forse si riferiscono a questo.

Ma voi cosa ne pensate di questa etichetta?
Adriano: Powerduo è una definizione nella quale ci ritroviamo perfettamente. Inoltre il Powerduo suona veramente semplice e blues.

Nonostante siete solo in due sul palco i vostri live accendono gli animi come se foste almeno in dieci, la formula magica qual è: passione, sudore e spirito?
Cesare: Ci apriamo completamente. Sul palco diamo tutto quello che abbiamo dentro. Alla fine siamo esausti ma allo stesso tempo rilassati come dopo un super massaggio (non l’ho mai fatto ma immagino sia così).

Tra le vostre innumerevoli date, domani, il 19 maggio 2011 siete a casa. Sicuramente Roma e Il Circolo degli Artisti vi accoglieranno a braccia aperte: sold out anche questa volta quattro ore prima del concerto?
Adriano: Non vediamo l’ora di suonare al Circolo, ogni concerto diventa magico tra quelle mura. Speriamo di essere in tanti, è bella l’energia che si crea in quei momenti.

Esci Piano è il mio pezzo preferito, mi date il permesso di pensare che giovedì al Circolo sarà dedicata a me?
Cesare: Assolutamente.