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Ascolto consigliato: Afterhours “Non è per sempre”

Mia madre, che si è sempre rifiutata di mandare sms e continua a pagare un abbonamento che prevede non solo quelli, ma anche il traffico internet, conosce LO STATO SOCIALE, si il gruppo!.
No, non è perché si è appassionata alla scena indie italiana, solo perché li ha visti a Sanremo.
Rispetto sia Sanremo che Lo Stato Sociale, non è questa la questione ma ho cominciato ad interrogarmi sul potere della tv dopo 7 anni che non la possiedo piu!.

Conoscevo bene le sue doti persuasive, ecco perché al primo pretesto utile – si è rotta – ho deciso di farne a meno, punto, cosi, come si smette di fumare, da un giorno all’altro.

Ho smesso di guardare la tv, o almeno di possederla, perché mi sono resa conto che mi ‘ciucciavo’ tutto ciò che passava il convento o per dirla in maniera istituzionale, non riuscivo più ad esercitare il mio spirito critico.
Mi sono accorta che anche con la pay tv la cosa non cambia, mia madre, prima di X Factor, non conosceva Manuel Agnelli, ora sembra una groupie quando qualcuno lo nomina e gli Afterhours sono il suo nuovo gruppo preferito, prima erano i Dire Straits… capite?!
Ora la mia mamma non si occupa di spettacolo nella vita, quindi tutto le è concesso, basta che ciò a cui si appassiona abbia tutte le caratteristiche dell’intrattenimento.
Riflettendo su quanto siamo portatori sani del nostro volere, mi è venuta in mente una celebre frase di Kant che parla dell’Illuminismo e dice:

“L’illuminismo è l’uscita dell’essere umano dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro.”

Orazio direbbe ‘Sapere aude’, una locuzione latina traducibile con “Osa sapere”, alla quale io ci legherei ‘prenditi la responsabilità del tuo sapere’.
Vi blocco subito, non voglio prendere una piega intellettuale, però i grandi del pensiero alle volte semplificano dei concetti e ti danno una mano a spiegarti!
Disabituata a guardare la tv, mi accorgo ora che quando sono a casa di qualcuno e il tubo catodico è acceso, io mi alieno come i bambini davanti ai cartoni e guardo persino la pubblicità con interesse, un pò perché non la vedo mai e la novità ha sempre il suo fascino, un pò perché ora mi approccio con serenità al mezzo, tanto lo so che sarà solo per quel breve momento in cui staziono in quella casa, poi vado nella mia e tutto ritorna neutro.
Entro in casa e non accendo la tv perché non c’è!
Scelgo cosa fare: leggo, ascolto musica, scrivo, guardo in streaming qualcosa… anche un canale tv certo, ma lo scelgo io, dopo aver fatto una cernita alla base e aver fissato nella mia memoria solo alcuni programmi; esercito quindi il mio libero arbitrio e tengo in allenamento la mia capacità di discernere, cosa che se avessi la tv so già che non farei.

Ora mi sto trasferendo in una casa che ha in dotazione la tv e mi sono chiesta: quanto può danneggiarmi?
Nonostante riconosco la rilevanza educativa della tv per alcuni contenuti, le riconosco anche il fatto di aver contribuito all’alfabetizzazione del nostro popolo in passato, pur non essendone più assuefatta, la temo, come un tossico teme l’eroina.

In fondo mi lascio sedurre, reagisco di pancia piu che d’intelletto, come la mia mamma del resto!.

Ps: Curiosità, ho scoperto che esiste la giornata mondiale della televisione ed è il 21 novembre, proclamata dall’Onu nel 1996. Chiamatela cultura generale questa!

Ps2: ah, oggi è il compleanno della mia mamma, quindi una “ola” per lei!