Il trittico: Burial, Four Tet e Thom Yorke
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Radiohead90%
Burial76%
Four Tet81%
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Il disco è un 12 pollici in edizione limitata; il team è composto da due giovanissimi e famosissimi produttori di musica elettronica e un indiscusso artista dalle facili sperimentazioni; l’etichetta è la Text Records ed i pezzi racchiusi dal progetto sono due: lato A – Ego e lato B – Mirror.
Thom Yorke e i suoi Radiohead hanno cominciato a masticare il genere con Kid A; la consacrazione all’elettronica, sempre ben miscelata a sonorità rock, è avvenuta invece con The King of Limbs, il nuovo album dei Radiohead, dove ricerca eclettica e sperimentazione trasversale del sound diventano un unicum.

William Bevan, a.k.a. Burial, rappresenta il dubstep. Il triangolo musicale si avvale dell’artista rimasto in incognito sino al 2008, anno in cui si svela al pubblico dopo che voci indiscrete lo identificavano come Norman Cook (Fatboy Slim) o Richard D. James (Aphex Twin).

Kieran Hebden è Four Tet, colui che riesce a mischiare jazz, techno, hip hop e folk senza sembrare schizofrenico, veicolando il tutto con il suo inconfondibile stile.

Ora che abbiamo fatto le presentazioni dedichiamoci all’esperimento a sei mani: tre artisti provenienti da tre galassie diverse ma che insieme stanno bene come il cacio sui maccheroni; certo, a non tutti piace il cacio sui maccheroni.

Oltre al solito isterismo da groupie, che ha fatto sì che l’album fosse sold out ancor prima di uscire, i commenti sul progetto hanno sempre quel non so che di radical chic: c’è chi lo paragona ad un piatto d’alta cucina che fa invidia ai migliori gourmet, e chi individua nell’album, con la precisione di un chirurgo, le influenze dei tre.
Riconoscibile (dopo una serie di ascolti attenti) è sicuramente il beat targato Four Tet, il groove scuro della dubstep di Burial e l’inconfondibile interpretazione alla Thom Yorke maniera.

Detto questo, se non vi siete ancora catapultati sul vostro laptop con l’irrefrenabile curiosità di ascoltare il trittico, possiamo solo aggiungere che, il primo ascolto è stato un viaggio in un buco nero, un’esperienza mistica.
Buon ascolto.