Tutte meritiamo una corona, in mancanza di oro, rubini e diamanti, una coroncina di fiori ci farà sentire regine.

L’usanza di confezionare decorazioni per la testa fatte di rametti, foglie e fiori è lontanissima e pagana. Se ne preparavano molte per le cerimonie religiose dell’antica Roma e della Grecia.

Chi sfilava nei cortei di apertura delle Olimpiadi antiche indossava corone di foglie e fiori. Le divinità raffigurate sulle monete greche, maschi e femmine, ne portavano quasi sempre una: Zeus di quercia, Apollo di alloro, Dioniso di foglie di vite, e di mirto per Afrodite.

A Roma i senatori ne indossavano una di foglie di ulivo. E persino quella di spine del Cristo è una versione crudele di queste rappresentazioni sacre.

Non tutti sanno che il movimento è nato in Ucraina e che le coroncine di fiori freschi fanno parte del costume nazionale ucraino, indossato ancora nelle feste.

È una usanza di origine slava che identificava le ragazze e giovani donne non sposate, prima della cristianizzazione.

Alla comparsa delle Femen – movimento femminista di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008, il movimento è divenuto famoso, su scala internazionale, per la pratica di manifestare mostrando i seni contro il turismo sessuale –  sulla scena internazionale si credeva che ad aver ispirato queste ragazze fosse Cicciolina, al secolo Ilona Staller, la star delle luci rosse che negli anni 70 e 80 spopolava con le sue coroncine.

Lo ha smentito proprio una di loro, Elvire, in un documentario spiegando la tradizione ucraina.

Cicciolina, invece, perché la indossava?

Ilona Staller è nata in Ungheria, nei paesi dell’est, non solo Ucraina, non è un accessorio raro da vedere. La leggenda vuole che si trovò in un negozio di giocattoli con il suo pigmalione e allora fidanzatino Riccardo Schicchi e vedendo una collanina di fiori di stoffa per bambine la comprò e la posò in testa. Schicchi le disse di non levarla più e aggiunse al suo look un orsacchiotto. E nacque così il personaggio di Cicciolina.

Ilona Staller, all’anagrafe Elena Anna Staller, nota anche con lo pseudonimo di Cicciolina (Budapest, 26 novembre 1951), è stata un’attrice pornografica, cantante, politica e conduttrice radiofonica.

Nel 1987, eletta alla Camera dei deputati nelle file del Partito Radicale, la Staller fu la prima attrice pornografica al mondo ad entrare in un parlamento nazionale.

Il padre biologico László Staller abbandona la famiglia quando lei è ancora bambina. Il patrigno è un funzionario del Ministero dell’Interno ungherese e la madre un’ostetrica che si chiama anch’essa Ilona.

Da piccola studiò pianoforte, violino, danza.

A 13 anni inizia a lavorare come modella nell’agenzia fotografica statale MTI. In seguito, trova impiego come cameriera nell’hotel Danube Continental, venendo inoltre contattata dai servizi segreti ungheresi per divenire una sorta di spia ai danni di uomini d’affari statunitensi.

Agli inizi degli anni ’70 si sposa con un rappresentante calabrese, cliente dell’hotel stabilendosi in Italia e ottenendo la cittadinanza.

Qui nel 1973 incontrò Riccardo Schicchi, con cui condusse un programma radiofonico intitolato Voulez-vous coucher avec moi? (“Vuole venire a letto con me?”) sull’emittente privata di Roma Radio Luna: era un programma radiofonico dall’erotismo spinto ed esplicito, in onda di notte, da mezzanotte alle due, interamente dedicato alle telefonate a sfondo erotico degli ascoltatori e delle ascoltatrici, con i quali Ilona Staller interagiva chiamandoli “Cicciolini” e “Ciccioline” (da qui nacque sembra che nacque il suo soprannome “Cicciolina”).

Al cinema debuttò nel 1970 con lo pseudonimo Elena Mercury con il film La liceale.

Nel 1976 portò per la prima volta in Italia il nudo integrale in un locale pubblico, una discoteca.

Nel 1979 giunse alla televisione, prendendo parte al varietà di Enzo Trapani C’era due volte su Rai 2.

La trasmissione fu realizzata sulla scia del successo di Stryx, di un anno e mezzo prima, e rivisitava in versione ironica note fiabe.

Lo spettacolo televisivo fu mandato in onda a partire dall’8 maggio 1980 in seconda serata: l’indice di gradimento non fu molto alto e non mancò di suscitare scandalo, venendo perciò interrotto dopo appena sei puntate.

La Staller vi appariva vestita di veli trasparenti, in compagnia di ballerini o del pitone di sua proprietà.

Un esemplare di essi, chiamato Pito Pito, fu rinvenuto morto nell’ottobre 1993 apparentemente ucciso dal topo che gli venne dato in pasto: ingoiato dal serpente, il roditore riuscì a liberarsi e successivamente morse il rettile fino a causarne il decesso.

La circostanza fu però smentita nel 2019 da una fonte anonima, dichiarando che il serpente morì per i maltrattamenti dell’attrice.

L’esordio in ambito pornografico avvenne nel 1983, con il film La conchiglia dei desideri, diretto da Schicchi. L’ultimo film pornografico della Staller fu invece Passione indecente, girato nel 1991.

Fondò insieme a Schicchi l’agenzia Diva Futura, che scoprì, fra le altre, Moana PozziBarbarella, e diresse anche un film hard.

Ebbe anche alcune esperienze musicali, esibendosi per lo più in brani che usava per i suoi spettacoli live, con canzoni quasi sempre incentrate sul sesso. Fra le sue incisioni Muscolo rosso, brano che in Italia non è stato pubblicato.

Negli anni novanta ha aperto una sua agenzia artistica, la Saremo famosi.

Sempre nel 2014 l’attrice subì un colossale furto a Roma di tutta la sua collezione privata relativa al materiale storico artistico dall’anno 1974 in poi, riguardante il personaggio di Cicciolina, l’artista statunitense Jeff Koons, Moana Pozzi e vari altri personaggi. Il materiale rubato potrebbe avere un valore di circa venti milioni di euro.

Nel 2016, secondo il suo avvocato/manager, la Staller avrebbe concluso una presunta trattativa milionaria per la compravendita del personaggio “Cicciolina”, di proprietà della stessa Staller, con la famosa società multinazionale Walt Disney Company con sede a Burbank, California. 

Nella proposta di vendita la Staller avrebbe permesso l’utilizzo in qualsiasi forma del personaggio per la complessiva somma di 50 milioni di dollari. Tale presunta trattativa non è mai stata confermata dalla compagnia statunitense.

Si occupò a più riprese di politica: nel 1979 fu candidata nella “Lista del Sole“, senza tuttavia conseguire risultati significativi.

Nel 1985 passò al Partito Radicale, schierandosi contro l’energia nucleare e per i diritti umani. Fu eletta deputata nel 1987, con circa 20 000 preferenze, risultando seconda, nelle liste del Partito Radicale, solo dietro a Marco Pannella, affermazione resa possibile dal voto di protesta.

Cinque anni più tardi, insieme a Moana Pozzi, si candidò nel Partito dell’Amore, fondato da Riccardo Schicchi , ottenendo questa volta pochi consensi.

Ha continuato poi l’attività politica battendosi per la libertà sessuale dei carcerati, contro ogni forma di violenza e di censura, contro l’uso indiscriminato degli animali per esperimenti scientifici, per la depenalizzazione della droga, e infine per la promozione dell’educazione sessuale nelle scuole e di campagne di informazione sui pericoli dell’AIDS, oltre che per la pace nel mondo.

Nel 2002 si candidò alle elezioni per il Parlamento ungherese come indipendente per il seggio di deputato del quartiere popolare Kőbánya di Budapest, ma ottenne pochissimi voti. Nello stesso anno si candidò alla carica di sindaco di Monza sotto il simbolo del partito “Libertari”, ma non raggiunse il successo sperato. Poi prosegue con partiti improbabili e candidature ancora meno improbabili, perde sempre ma va dato lustro alla temerarietà di Ilona, ci prova, ci riprova, ci riprova ancora.

Nel 1991 si sposò con lo scultore d’avanguardia statunitense Jeff Koons ma il matrimonio naufragò dopo soli due anni e mezzo. 

DA QUI PARTONO QUERELE COME SE PIOVESSERO!

L’attrice, trasferitasi negli Stati Uniti, ingaggiò una battaglia legale per ottenere l’affidamento del figlio Ludwig che, infine, il tribunale italiano le accordò, condannandola però a 8 mesi di reclusione per aver rapito il figlio negli Stati Uniti e averlo condotto in Italia (Koons, per lo stesso motivo, chiese 6 milioni di dollari per danni morali nel 2008).

Successivamente l’attrice risultò assolta nello storico processo di diritto penale internazionale “Ilona Staller”, così come fu anche assolta dalla Corte d’Appello di Roma dalle accuse di avere impedito all’ex coniuge di incontrare il figlio, spuntando la vittoria processuale anche sulla richiesta risarcitoria milionaria promossa da Jeff Koons.

Nel 2009 la Staller intentò una causa con una richiesta risarcitoria di 30 milioni di euro contro Sky Italia per l’utilizzo illegittimo da parte di quest’ultima del personaggio di Cicciolina nella miniserie televisiva Moana.

Nel 2014 la pornoattrice chiese 50 milioni di euro di risarcimento presso un tribunale statunitense per Everybody Hurts, canzone del 1992 del gruppo musicale R.E.M., che ella riteneva essere un plagio del suo brano Labbra del 1979.

Nel 2015 intentò una procedura contro il Parlamento italiano, che aveva come oggetto un indennizzo per la sua passata, seppur breve, attività parlamentare.

A seguito di una sentenza della Corte Suprema di New York collegata all’ex marito Jeff Koons, in Italia fu avanzato un procedimento di congelamento dell’indennizzo.

In seguito, però, si riuscì a far estinguere la procedura originata dalla sentenza statunitense e a proseguire l’azione legale italiana, rivolta nello specifico contro la Camera dei deputati, il suo ufficio di presidenza e la sua segreteria generale.

Nel 2016 l’ormai pensionata attrice chiese 100 milioni di dollari di risarcimento all’ex marito Jeff Koons per aver sfruttato il personaggio di Cicciolina nella serie di opere d’arte Made in Heaven, esposte nei musei di tutto il mondo.

Ha scritto anche 4 libri, l’ultimo “Per amore e per forza: l’autobiografia di Cicciolina”.

Di Cicciolina apprezzo soprattutto la temerarietà, la voglia di non arrendersi mai, almeno dall’esterno questo è visibile.

Come si dice “Si chiude una porta e si apre un portone”.

Per ascoltare la puntata di “Vedo cose faccio gente” puoi pigiare qui