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Ascolto consigliato: Benjamine Clemntine “Better sorry than Asafe”

 

Stamane mi sono svegliata con un pensiero: la salute è la prima cosa nella vita. Starete pensando che questo è un assoluto e tutti lo sappiamo.

Secondo me nessuno di noi si rende veramente conto di questo, prima di sperimentare di star male; Un po come l’amore, solo quando lo perdi, senti che lo/la amavi alla follia, a parte il calesse quella è un’altra storia, voglio dire alle volte ci manca la ritualità che avevamo con una persona non la persona, quello credo non sia amore ma noi che dobbiamo crescere!.

 

Ho appurato anche un’altra cosa: sono molto più simile di ciò che pensassi a mia madre e a mio padre. Lo so da tempo che assomiglio a i miei genitori come tutti voi del resto, per quanto ci sentiamo diversi e distanti ci sono delle cose che loro fanno e che ci fanno incazzare da morire, bene ci fanno incazzare cosi tanto perché le rivediamo in noi stessi quelle cose, e molto spesso sono cose che detestiamo e dentro di noi compare una scritta luminosa dove puoi leggere chiaramente INACCETTABILE!.

La cosa che non ho mai accettato di buon grado di mia madre è che troppo spesso è triste, quello che mi da fastidio di mio padre è che troppo spesso fa finta di non essere triste.

Non li sto giudicando, sono esseri umani e non super eroi, anche questo l’ho imparato dall’analisi, (soldi ben spesi) hanno i loro validi traumi per comportarsi cosi e avere questo sentire, solo che io ho avuto la fortuna di spingermi un pò più in la con le mie consapevolezze.

Ho incanalato entrambe le attitudini dei miei genitori dentro me e quindi faccio una fatica immane ha contenere la mia tristezza e non poter concedermi di viverla, ad essere sempre up, felice, brillante perché in fondo cosa mi manca? Ho dei validi motivi per vivere la mia malinconia?

Queste domande mi tormentano a tal punto che mi sforzo di essere “normale” anche quando mi sento giù e l’unica cosa che vorrei fare è mandare al diavolo il mondo e chiudermi dentro casa e leggere, leggere, leggere, perché leggere ti permette di accedere ad un mondo che non è il tuo, vivere la storia di qualcun altro e sognare qualcosa di diverso anche per te.

Sentirsi male fisicamente o mentalmente è uno schifo diciamolo, molto spesso questi due mondi coincidono, mia madre ad esempio soffre di una malattia non comune che si chiama fibromialgia, c’è qualche nome noto che ci soffre come Asia Argento.

Dicesi Fibromialgia: “Sindrome caratterizzata da dolore e rigidità muscolare diffusi, spesso associati a cefalea, astenia, disturbi dell’umore e del sonno.” Si tratta di una malattia nervosa, tutto parte dalla mente, pero si manifesta irrigidendo i muscoli del tuo corpo e creando un’eterna tensione, ciò porta a dolori e spasmi.

Per farvi capire il disagio, anche i meno sportivi di voi saranno andati una volta a fare jogging o in palestra, avete presento il dolore dell’acido lattico il giorno dopo? Ecco mia madre e persone come lei che soffrono di fibromialgia, hanno costantemente questo dolore, non deve essere piacevole e non esiste una cura, ne una ginnastica adeguata, solo palliativi come ingerire curcuma come se non ci fosse un domani e limitare il più possibile gli sforzi fisici.

Per questo motivo e per altri, che sarebbe troppo doloroso per mia madre tirar fuori dal suo vaso di pandora, molto spesso lei è triste, malinconica e ipocondriaca.

Mio padre è il suo alter ego, anche lui come lei ha avuto un’infanzia dolorosa e faticosa, in questo si sono trovati, ha diverse ernie che ignora tranquillamente, ma dicevo che è il suo alter ego perché mio padre non accetta e non ammette di poter star male.

La risposta che senti più frequentemente da mio padre è: TUTTO BENE.

Entrambi prendono piccole dosi di antidepressivi, credo facciano più effetto placebo che altro nella loro quotidiana, ma io sono una fan degli stabilizzatori dell’umore perché credo che se hai una famiglia non te lo puoi permettere di buttarti a letto giorni interi.

Sto avendo un disagio all’intestino, c’è chi parla di stress come causa principale, questo ha creato un break alla mia condotta indisciplinata che risponde alla voce di: mangio e bevo ciò che voglio, tanto poi mi alleno e butto fuori tossine.

Ho 33 anni e questa storia deve finire, non perché non digerisco o supero l’hangover come un tempo ma perché nella vita si cambia e non puoi rimanere cieco di fronte ai tuoi nuovi bisogni.  Non ho mai pensato al mio corpo come a un tempio ma come a un luogo da rispettare si, quindi l’obiettivo che mi pongo e lo faccio volutamente davanti a voi (se una cosa la dici davanti a qualcuno non puoi tirarti indietro dopo) è non punirmi più , non essere così masochista nel farmi un po’ del male per poi riparare, che se ci penso bene è la compensazione che mettono in atto i miei insieme.

La famosa regola matematica dei segni dice che + e – fa meno, ora non mi rappresenta più e so che dovrò sostituire qualche rinuncia creando altri rinforzi positivi.

Il momento è arrivato, quello di dire a me stessa che mi voglio bene e forse questo è il primo atto di maturità verso me stessa che mi appresto a compiere.

Peace and Love