Tutto è iniziato parlando con la mia vicina di casa che crede in Dio ma non è una bigotta, non mi ha fatto ricredere sul mio non credere – scusate il gioco di parole –  ma mi ha raccontato la storia di Adamo ed Eva da un altro punto di vista. La vicenda come saprete è già di per sé avvincente ma lei l’ha romanzata in tutt’altro modo.

La questione è il ‘peccato originale’ a tutti noi è stato raccontato che Eva, seduttrice senza scrupoli, ispirata da un serpente sibillino, ha condotto tra le sue gambe Adamo e per questo sono stati cacciati entrambi dal Paradiso.

Ecco come viene fuori la Terra e il pretesto per crearne una, dopotutto Dio aveva creato Adamo e basta, un inquilino era già troppo però lui siccome era un semplice essere umano si sentiva da solo, Dio magnanimo gli ha tolto una costola e ha detto eccoti qua una bambolina dal nome Eva. Solo che Dio questa Eva l’aveva sottovalutata, dopotutto era il frutto di una costola, come biasimare il creatore!

Fatto sta che la vera storia è questa e ve lo dico subito: non c’entra niente il sesso!

La questione è che Eva effettivamente è andata sotto quell’albero proibito e ha parlato con il serpente, che le ha istillato un dubbio: “Ti sei chiesta cara Eva per quale motivo questo albero vi sia cosi proibito? Forse Dio vi ha detto che vi ama molto ma alcune cose se le tiene solo per sé non trovi?” facendo una magistrale azione di diffamazione nei confronti del creatore e ovviamente sto parafrasando.

La questione è il libero arbitrio, cioè Dio gli ha detto a quei due cretini “Potete fare come vi pare, avete totale libertà e godere del paradiso e di voi stessi, però Ragà non mi toccate quell’albero, fidatevi” e anche qui sto parafrasando, esempio, come un padre direbbe ai suoi figli “Potete giocare con qualsiasi giocattolo e la casa è tutta vostra ma non mettete le dita nella presa, fidatevi”.

Quanto quei due si siano fidati è storia nota, ma la colpevole è Eva perché ha messo in discussione per prima la parola di Dio e ha trascinato con sé quel celebroleso di Adamo, che a quanto pare non aveva all’epoca un cervello per decidere senza l’ausilio di una costola… volevo dire una donna.

Sono andata a dormire con questo pensiero e mi sono svegliata credendo che noi donne siamo partite proprio con uno svantaggio sulla maratona della vita e due punti di penalizzazione, già solo per aver messo un credo in discussione, e vorrei farvi notare che anche in questa vicenda datata ‘la notte di tutti i tempi’ un uomo non si è preso le sue responsabilità e le ha scaricate su una donna! La donna quindi è nell’errore? Possibile che siamo noi ad assumere magistralmente il ruolo delle colpevoli? Questo misundestanding dell’Origine della creazione ha contributo al disequilibrio tra uomo e donna?

Inoltre la questione sesso e su come molti ci hanno ricamato sopra per secoli non è da sottovalutare, ci stiamo ancora emancipando da quel punto di vista e ad alcuni uomini suona ancora strano che una donna voglia darsi piacere da sola, ami il sesso e farlo e non per questo si definisca una troia e che guarda i porno, ebbene si!

Faccio un breve rewind per entrare un po di più nel merito: Eva è il nome che Adamo, primo uomo secondo il libro della Genesi, ha dato alla sua compagna dopo che l’aveva chiamata donna. La Bibbia poi approfondisce dicendo che Eva deriva da “vivente” o “che suscita la vita” ma il termine donna è una forma femminile del termine uomo, quindi sarebbe tipo “Roma” e suonava meglio donna giusto! Però questo indica una relazione indispensabile sia per origine che finalità, ecco perché la donna è tratta dal fianco del primo uomo e sin dalle origine non ha di per se autorevolezza, dipende dall’elemento maschile. In sostanza Adamo e d Eva sono i nostri progenitori, di tutta l’umanità ok?

Tuttavia la Chiesa nei secoli non ha revisionato questa storia e alcuni storici del Cristianesimo affrontano con ilarità la questione “”Che la colpa di un remoto e mitico progenitore ricada su tutti i discendenti attraverso i secoli può risultare credibile solo in base a un’obbedienza dogmatica. La Chiesa, però, continua a ritenerla centrale nella sua dottrina, come ribadisce anche l’ultimo catechismo, che definisce il peccato originale «un fatto accaduto all’inizio della storia dell’umanità». Un «fatto», dunque, nonostante le ricerche abbiano restituito a quel racconto il suo carattere mitico. Come ha scritto il teologo Vito Mancuso, davanti a una tale fragilità «bisognerebbe parlare di un difetto di fabbricazione”.

Vedo cose faccio gente” va in onda il sabato su Radio Cusano Campus ma se vuoi riascoltare questa puntata pigia qui