Tempo di lettura: 2 minuti o poco più.

Ascolto consigliato: Vasco Rossi “Splendida giornata”

Attenzione: se fai click sul brano ti si apre un’altra pagina e puoi ascoltare la canzone mentre leggi, è comodo fidati!

Ho tardato con il primo pezzo dell’anno quindi prima le formalità: BUON ANNO.

Voglio iniziare il 2019 con un atteggiamento amorevole, prima di tutto verso di me, credo che sapersi amare e rispettare se stessi significhi imparare a amare e rispettare il prossimo.

Oggi mi voglio regalare i miei fiori preferiti perché siamo a gennaio e non solo è il primo mese dell’anno ma è anche il mese del mio compleanno.

Sempre oggi ho capito una cosa: non sono in grado di accudire una pianta, neanche quelle grasse che sopravvivono a tutto e hanno bisogno di poche cure, con me muoiono sempre.

Se non sono in grado di accudire una pianta come posso prendermi cura di un essere umano?

Qualche giorno fa ho capito una cosa importante: anche chi ha gli strumenti economici e le capacità mentali per cambiare, non è detto che abbia la spinta per farlo.

Per amarsi di più e amare di più ci vuole un enorme coraggio.

Questa riflessione è il frutto di uno strano colloquio che ho avuto con un dottore, a cui ho fatto da terapeuta, un po’ perché io ho la sindrome dell’intervista e un po’ perché lui aveva bisogno di parlare con un estraneo dei fatti suoi.

Non vi riporterò per filo e per segno la ‘seduta’, ne guadagnerei solo una denuncia… ciò che posso dirvi è che il dottore ha una vita apparentemente serena, una famiglia che vive negli agi e una moglie che gli sta accanto, a modo suo ma gli sta accanto.

Fatto sta che, non so lei, ma credo che lui non l’abbia mai amata e sta con lei da una vita intera.

Si conoscono all’università, diventano amici e a un certo punto succede, finiscono a letto insieme. Un incidente di percorso, sai quando si dice “l’occasione fa l’uomo ladro”.

Il doc mi racconta con rammarico il fatto che “per cortesia” – come dice lui – ha continuato la relazione e se la sia anche sposata, nonostante lei gli abbia offerto la possibilità di sganciarsi e ripensandoci esclama “Stavo tanto bene da solo”.

Sembra che gli eventi gli siano caduti addosso, come se lui non fosse complice del suo destino.

Lei donna evoluta (soprattutto per l’epoca), lui un uomo attratto dalla forza di lei ma succube al contempo, senza la sufficiente energia di tenerle testa.

Lo provoco chiedendogli “Forse lei preferiva una massaia?” e lui risponde “No, però volevo più calore umano da lei, questo si”.

La cosa che mi ha spiazzata di più è il suo atteggiamento di rinuncia.

Gli ho consigliato in ordine: di parlare con sua moglie di ciò che stava confidando a me, di iniziare una terapia di coppia per migliorare la loro comunicazione, di tornare a fare sesso, di credere che il futuro che li aspetta insieme potrebbe essere più bello se ci mettono impegno (dato che non vogliono lasciarsi!)  e soprattutto di passare qualche giorno separati a settimana, per capire cos’è l’assenza dell’altro.

Il doc. con aria scettica e con un sorriso tenero ha commentato “Ma tanto ormai, siamo vecchi, cosa cambia? Sarebbe una fatica inutile! Potrebbe andare peggio? Si, che se ne va! Sarebbe un disastro finanziario per entrambi e poi se uno deve cambiare vita lo fa a 50 anni al massimo,  non più tardi”.

Credo che tra loro la comunicazione non ci sia mai stata.

Mi trovo di fronte a un uomo adulto con i capelli bianchi che dovrebbe riempirmi il cuore di saggezza e invece fa un discorso disarmante, non perché “Io sono piccola” – come ripete quando non sa replicare – ma perché lo trovo privo di qualsiasi forma di volontà.

Posso comprendere la stanchezza di un rapporto, la fine di un sentimento che non si è trasformato in un legame ancor più forte fatto di affetto, stima, fiducia… impresa eroica che solo poche coppie compiono.

Posso capire anche la morte della libido, anche se non la condivido affatto e credo che una coppia anziana possa trovare ancora spunti per godere del proprio corpo e darsi del piacere, lo so che state pensando che “io sono piccola” come dice il doc. ma me ne fotto e credo che se anche una solo coppia di anziani ci riesce è possibile e fa statistica.

Ira, disprezzo e disappunto o peggio il totale disinteresse nei confronti del partner è per me inconcepibile, lasciatevi, secondo me è meglio la solitudine che una vita in due a litigare o ignorarsi.

Non riuscire a dire alla persona con cui stai “Mi dai un bacio?” è tragico e io mi auguro e vi auguro che due amanti non arrivino mai a sentirsi cosi estranei.