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Ascolto consigliato: Carl Brave & Franco126  “Tararì Tararà”

Non mi sono fatta viva prima per colpa del mio trasloco, quindi ho deciso che parlerò di questo tortuoso momento che, prima o poi, arriva per tutti, almeno una volta nella vita.

Calcolando che ho 33 anni e non vivo più con i miei da quando avevo 16 anni, sono 17 anni che vivo fuori casa e ieri ho contato per gioco: sono 10 traslochi, una media di 1 ogni 2 anni più o meno.

So che con questi numeri ci stiamo confondendo, era solo per darvi un’idea della quantità di scatole che ho trasportato nella mia vita, considerando che ci sono pezzi di me che sono rimasti in giro, tipo i libri dell’università e pochi resti della mia unica e ultima convivenza con un uomo, quelli sono ancora a casa di mia zia deceduta, pace all’anima sua.

Lo sapete già da voi quale sbattimento sia svuotare una casa e metterne a posto un’altra, per non parlare del trauma che subiamo la prima notte nella casa nuova, hai quella sensazione che provi quando sei in viaggio e ti risvegli a migliaia di chilometri di distanza da casa tua, hai quel brivido di panico dove pensi di essere stata sequestrata da un commando segreto, solo dopo 5 o 6 secondi di terrore puro capisci che è tutto apposto, sei una cretina tu!.

Posso dirvi però che ho affinato una certa tecnica, quindi vi riporto un paio di dritte che a me hanno semplificato la fatica: partiamo dai vestiti, sono una femmina, stateci!

Gli abiti appesi con tutta la stampella li ricoprite di plastica o, se il viaggio è breve, li poggiate in macchina sui sedili o appesi alle maniglie della vettura, poi dritti verso il nuovo armadio, ovviamente dopo averlo pulito nella fase acquisizione chiavi della nuova dimora.

Affrontate un ambiente alla volta, prima gli oggetti: libri, dischi, cd, riviste, gioielli, la gran parte dei vestiti, le cose non di prima necessità, lo so che mi odiate con questa affermazione ma in quei giorni è ammesso solo il libro che state leggendo prima di dormire o in bagno, e la radio per sopravvivere.

Poi si passa alla cucina, via tutto a parte un piatto, una pentola e una padella, se vi viene fame a mezzanotte potrete far finta di abitarci ancora li.

Infine il bagno, saponi, asciugamani e cosmesi di ogni genere sono gli ultimi a lasciare una casa, dovrete pur mantenere un minimo di dignità, state traslocando, non vi preparate ad un combattimento nel fango.

Quando sarete nella casa nuova, sommersi da scatole e cose in visibile disordine, io sono una maniaca dell’ordine, non potete immaginare il training che faccio ogni volta per non dare di matto, li respirate e procedete al contrario nel mettere a posto: prima i vestiti,  sarà facile se avete fatto come vi ho detto, poi il bagno, vi servirà per farvi una doccia subito dopo, infine la cucina e il soggiorno, perché quel disco che volevi ascoltare appena messo piede dentro casa nuova, sai che c’è, ma non lo troverai il primo giorno che sei li e per mangiare puoi ordinare qualcosa con un click.

Questo è un piccolo manuale per sopravvivere al cambiamento, perché traslocatori non si nasce, si diventa.