Un asteroide è un piccolo corpo celeste simile per composizione ad un pianeta terrestre, generalmente privo di una forma sferica, di solito con un diametro inferiore al chilometro, anche se non mancano corpi di grandi dimensioni.

“Don’t look up” il film, ha portato alla ribalta il tema ma in quel caso si trattava di una cometa.

 Asteroidi, meteoriti e comete sono tutti  residui della formazione del nostro sistema solare ma dobbiamo fare una piccola premessa:

Gli asteroidi sono corpi rocciosi residuali rimasti dalla formazione del nostro sistema solare. Sono una sorta di “pianeti minori“: non hanno un’atmosfera, ma possono avere, in alcuni casi, dei satelliti che orbitano loro intorno.

Può succedere che del materiale roccioso si stacchi dagli asteroidi per ablazione, ovvero distacco per vaporizzazione ed erosione, dando vita ai cosiddetti meteoriti.

Come spiega il sito della Nasa, i meteoriti sono ciò che rimane di questi corpi celesti dopo il passaggio attraverso l’atmosfera terrestre, cioè le rocce che atterrano sul nostro pianeta.

Anche le comete hanno origini simile agli asteroidi, oltre quattro miliardi di anni fa.

A differenza degli asteroidi, però, che si sono formati nelle regioni più interne del sistema solare, dove le temperature sono più calde e solo roccia o metallo possono rimanere allo stato solido senza sciogliersi, le comete sono nate nelle regioni esterne, oltre le orbite di Marte e Giove, infatti sono costituite anche da ghiaccio che evapora quando si avvicinano al Sole formando la celebre “coda”, grazie alla quale è possibile vedere questi corpi celesti dalla Terra anche se sono molto distanti dal nostro pianeta.

C’è una cometa famosa per antonomasia, stella Cometa o stella di Betlemme che non ha certo bisogno di spiegazioni in un paese a cultura cattolica e cristiana come la nostra. Per i più disattenti a catechismo ricordiamo che la STELLA DI BETLEMME è quel fenomeno astronomico che secondo il racconto del Vangelo secondo Matteo guido i Magi a far visita a Gesù appena nato.

Alcuni asteroidi sono il residuo di vecchie comete, che hanno perso il loro ghiaccio nel corso di ripetuti avvicinamenti al Sole, e sono adesso composti per lo più di roccia.

Dal giorno 1º gennaio 1801 in cui l’astronomo italiano Giuseppe Piazzi, dall’Osservatorio astronomico di Palermo, scoprì quello che allora venne definito un “pianetino” assai poco luminoso, orbitante nella fascia tra Marte e Giove, e che in seguito sarà classificato come asteroide, gli studiosi cercano di individuare le origini dei singoli “pianetini” e delle famiglie di “corpuscoli” o asteroidi.

La protagonista di oggi è nota anche perché c’è un asteroide a cui è stato dato il suo nome 15742 LAURABASSI: si chiamava Laura Bassi  è nata a Bologna il 29 ottobre 1711 ed è stata una fisica italiana, una delle prime donne laureate in Italia e a quel tempo cioè in Età moderna, tra le prime al mondo a ottenere una cattedra universitaria.

Nacque a Bologna, allora territorio dello Stato Pontificio, fu uno stato italiano costituito dall’insieme dei territori su cui la Santa Sede esercitò il proprio potere temporale dal 756 al 1870. La forma di stato era la monarchia assolutista, rappresentata dal Papa.

La famiglia le conferì una educazione privata,  logica, metafisica, fisica e psicologia, materie di studio nei collegi e nelle università, tutte istituzioni che lei, in quanto donna, non poteva frequentare.

Il 17 aprile 1732, a soli vent’anni, la Bassi divenne una delle prime donne in Europa a ricevere un titolo dottorale.

Era il 12 maggio 1732 quando l’Università di Bologna le conferì la laurea in Filosofia  e poco dopo il Senato le conferì la cattedra onoraria in Filosofia per uno stipendio di 500 lire.

 Nel 1738 si sposò con il medico Giuseppe Veratti, lettore di fisica particolare nell’università, scelto anche perché le aveva promesso che non avrebbe ostacolato i suoi studi. Dalla coppia nacquero otto figli, di cui cinque sopravvissuti. 

Nel 1749 avviò con grande successo corsi di fisica sperimentale.

Le lezioni si tennero nella sua casa, nel laboratorio allestito insieme al marito. Dal momento che a Bologna era l’unico corso sulla disciplina ed era frequentato soprattutto da studenti dell’università, il Senato accademico ne riconobbe l’utilità pubblica e assegnò a Laura Bassi uno stipendio di 1000 lire, uno dei più alti dell’università bolognese.

Dal 1766 cominciò a insegnare fisica sperimentale agli alunni del Collegio Montalto di Bologna.

Laura Bassi era una seguace delle teorie newtoniane e cercò di applicarle in molteplici campi di ricerca, in particolare alla fisica elettrica, di cui divenne, assieme al marito, uno dei principali cultori italiani.

Laura fu insegnante di Lazzaro Spallanzani, che le era cugino, quello Spallanzani che conosciamo per l’ospedale di Roma dedicato alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infettive, si proprio quello. Che era destinato a fare giurisprudenza ma Laura lo convinse a percorrere un altro tipo di studi, quelli in medicina e la dovremmo ringraziare già solo per questo!

Lazzaro Spallanzani divenne il padre scientifico della fecondazione artificiale, e anche a lui hanno dedicato un asteroide 10350 Spallanzani, scoperto nel 1992.

Ma torniamo alla protagonista di oggi, Laura Bassi grazie alla stima che si era procurata con le sue ricerche e la sua attività didattica, riuscì a farsi assegnare, nel 1776, la cattedra di professore di fisica sperimentale nell’Istituto delle Scienze, finalmente senza alcuna limitazione dovuta al sesso.

La coppia Bassi-Veratti come detto animò un salotto culturale ricco di incontri e scambi filosofici e scientifici sull’onda della cultura illuministica che si stava affermando in tutta Europa.

La loro casa, oltre a essere un laboratorio e a ospitare lezioni, divenne così un centro di cultura scientifico frequentato da scienziati e studenti italiani e stranieri. Grazie a questi scambi Bassi entrò in contatto con i più importanti studiosi del suo tempo, da Volta a Voltaire.

La mattina del 20 febbraio 1778 Laura Bassi morì improvvisamente. Fu onorata con solenni esequie e seppellita, rivestita con le insegne dottorali.

Le sono dedicati un cratere su Venere e un asteroide15742 Laurabassi.

Nel 2019 è stato dato il suo nome alla prima nave italiana rompighiaccio per ricerche oceanografiche.

Non male la ragazza ma va riconosciuto ai genitori di aver visto in lei un dono che non andava assolutamente sprecato, facendola studiare in casa , quasi segretamente, per poi affrontare un’istituzione accademica che, in quanto donna, non l’avrebbe mai accettata se non fosse che Laura Bassi era troppo brava e intelligente da lasciarla a casa a fare figli e bere il tee con le donne bene dell’epoca.

“Vedo cose faccio gente” è la mia rubrica su Radio Cusano Campus, la puoi ascoltare il sabato dalle 20:00 alle 22:00 o in podcast pigiando qui