Micenei

Mi chiamo Olimpia Camilli, sono laureata in Lettere e Filosofia -Letteratura, musica e spettacolo –Sapienza/ Roma.

Da adolescente e per tutto il periodo universitario ho fatto teatro, utile per accorgermi della qualitàdella mia voce e di come contenere le emozioni quando parlo in pubblico.

Mi sono dedicata molto al dietro le quinte: scrivendo rubriche di arte e musica – Enquire.it.

Ho avuto una fugace storia d’amore con la tv – finalista di Sky – RDS Academy – e ora ho un mio blog sul mio sito e realizzo format e podcast – Ruggine su Spotify e a breve uscirà “Pazzi di Gioia”, il mio nuovo figlio.

Sono un’autrice e una speaker radiofonica.

Ho lavorato per diverse emittenti nella capitale, l’ultima con cui ho collaborato è Radio Rock, è stata la mia casa per sei anni.

Per osmosi sono diventata anche una dj selecta.

Al contempo ho lavorato come account manager e responsabile customer service in una azienda di formazione e comunicazione – Fretcha Srl.

Scrivo contenuti a seconda del committente, presento e dirigo eventi culturali, incontri ed esperienze come presentazioni di libri, mostre fotografiche, degustazioni, proiezioni, live session, djset, workshop e approfondimenti con esperti che hanno qualcosa da condividere – Made in Tomorrow / ViteCulture and more.

Amo leggere, dico spesso che leggere mi ha salvato la vita perché sono cresciuta in un borgo medievale di 40 anime nell’entroterra abruzzese.

Penso che la lettura sia la panacea di tutti i mali, per questo ho creato un progetto di volontariato per il carcere di Regina Coeli, un circolo del libro per un gruppo di detenuti modello, cioè sono persone che vengono selezionate per buona condotta e spesso, per questo motivo, sono anche lavoratori all’interno dell’istituto.

Entro in istituto da semplice visitatrice e non ho nessuna associazione che mi coadiuva, lo rivendico con orgoglio!

Dopo una visita che avevo fatto grazie ai Radicali, sono rimasta molto colpita dalla realtà carceraria e ho sentito la necessità di fare il mio: cercare di portare un po’ di bellezza e poesia in un posto che necessita di cura.

Così ho scritto una proposta al carcere, messo insieme un team che mi accompagna nei due appuntamenti mensili, tra cui uno sponsor che finanzia il progetto.

Sono ordinata ai limiti della mania, qualcuno lo chiama ‘ disturbo ossessivo compulsivo’ io dico che adoro avere metodo nel far le cose!